21 novembre 2017

Annego in te di A.L. Jackson {Blog tour} Recensione


Buongiorno a tutte!
«Annego in te» è la conclusione di «Un sasso nell’oceano» di A.L. Jackson, secondo capitolo della serie Bleeding Stars. Con questo romanzo si conclude la storia di Baz e Shea.  Quando ho caricato questo e-book sul mio kindle ero preoccupata, preoccupata perché la linea che indicava la lunghezza del libro era più lunga di quanto avessi previsto. E se non mi piace? Sapete quanto non ami abbandonare le letture a metà. Anche se una storia non mi convince, devo arrivare alla fine prima di poter esprimere un giudizio. 


Non vi nascondo che A.L. Jackson è una di quelle autrici che ha uno stile che non amo un granché: lo slow burning è un tratto distintivo dei suoi libri. La prima parte di «Annego in te» presenta i difetti che avevo già riscontrato nel primo libro: è molto lenta e ridondante. Per farvi capire cosa intendo, vorrei farvi un esempio, prima però penso sia necessario un breve riepilogo per riportarvi al punto in cui avevamo abbandonato la storia, visto che è passato qualche mese dalla precedente pubblicazione (attenzione: se non avete letto la prima parte ciò che segue potrebbe contenere alcuni SPOILER!). 

Il romanzo riprende dal momento in cui la piccola Kallie è stata affidata dai servizi sociale a Martin Jennings. Shea naturalmente è preoccupata come lo sarebbe qualunque madre alla quale è stato portato via suo figlio. Conoscendo quanto è malvagio, diabolico e privo di scrupoli l’uomo a cui è stato affidata la sua bambina, teme che possa succederle qualcosa di terribile. Baz, essendo innamorato di Shea ed essendosi affezionato alla piccola come se fosse sua figlia, vorrebbe poterle aiutare, vorrebbe essere in grado di proteggerle, ma è  impotente. 

Nessuno ha colpa per ciò che è successo sulla spiaggia, anche se i media vogliono mostrare una versione distorta dei fatti, una visione in cui Shea è una pessima madre che non si prende cura della propria figlia. Jennings ovviamente, come mi sarei aspettata, approfitterà di quello che è successo per manipolare la storia a proprio vantaggio. Chi ha letto il primo libro, avrà impresso nella propria mente quei terribili passaggi, quindi è inutile che l’autrice continui a riproporci quelle scene. E’ stressante che Baz continui imperterrito a raccontare a tutti quello che è accaduto o a rivivere quegli attimi nella propria mente. Ciò che non mi piace e mi da più fastidio tuttavia è che l’autrice per esprimere un concetto spesso si dilunghi per capitoli; ciò rallenta notevolmente la scrittura. Non vi nascondo che lo slow burning in alcuni punti mi ha annoiato tanto. La tentazione di saltare alcune parti è stata grande...ma ho resistito. Ad un certo punto, dopo la scena del tribunale, ho incominciato a pensare che la Jackson avrebbe dovuto compiere un miracolo per convincermi a leggere il romanzo fino all’ultimo capitolo. Credete nei miracoli? Il miracolo è stato compiuto. Dalla metà in poi tutto cambia (mi sembra di ripetere ciò che ho scritto nella prima recensione). 


Come nel precedente romanzo la scrittura diventa più fluida, scorrevole. Quel cambiamento corrisponde a quando Shea molla tutto per andare in California per fare una sorpresa a Bax. E’ una serata speciale e lei vuole essere presente. Non aspettavo altro che l’autrice ci desse l’opportunità di assistere ad un concerto dei Sunder. L’attesa devo ammettere è stata ben ripagata. La scena in cui l’autrice ci descrive lo show ho avuto l’impressione di essere al fianco di Shea dietro al sipario nel backstage. La descrizione è così realistica che ti senti parte della storia come se fossi realmente presente, come se avessi di fronte dei personaggi in carne d’ossa. Sebastian quando è sul palco come immaginavo è un animale da palcoscenico. Quando canta e si muove al ritmo della musica sembra un animale selvaggio. Il palco è il suo territorio. Il palco è dove lui esprime tutto se stesso. Finalmente Sebastian ci appare come una rock star e non solo perché l’autrice continua a ripetercelo per convincerci. 

Da quel punto in poi la storia è un crescendo: un crescendo di emozioni, di rivelazioni, di colpi di scena. Ho addirittura sospettato che l’autrice lo avesse fatto apposta all’inizio per farci gustare maggiormente il finale. Ma questa volta sarò più severa. Nel complesso non posso dire che il romanzo non mi sia piaciuto, mi è piaciuto a tratti. 

Baci, Greta
Carino

✰ ✰  ARC provided for an honest review ✰ 


SINOSSI: Il pericolo di fingere è che la finzione diventi realtà... Sebastian Stone, frontman e chitarrista dei Sunder con una fedina penale lunga un chilometro, è fuggito a Savannah, Georgia, per allontanarsi dai guai che ha causato. Non per trovarne altri. Nell'istante in cui ha visto Shea Bentley, ha scorto in lei qualcosa di molto più profondo della sua dolcezza e innocenza. Qualcosa di più oscuro. La loro relazione è stata costruita sui segreti, il loro amore sulle bugie. Ma Sebastian non immaginava neanche lontanamente quanto grandi fossero i suoi segreti. Quando il passato e il presente si scontrano, Sebastian e Shea si ritrovano a lottare per un futuro che nessuno di loro credeva di meritare. La loro passione è intensa, e il bisogno che provano l'uno per l'altra è infinito. Adesso che la verità è nelle sue mani, Sebastian deve decidere se è pronto a sacrificare tutto ciò a cui tiene per proteggere Shea e la propria famiglia. Due passati che si intrecciano. Due vite che si legano. Shea e Sebastian annegheranno nei loro demoni o impareranno finalmente a vivere?

 

Qui trovate entrambi i due romanzi!



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