4 dicembre 2015

The truth about him di Molly O’Keefe. Recensione inedito


Buon pomeriggio, carissime amiche!
Negli ultimi tempi ho l’impressione di leggere continuamente cloni dello stesso romanzo e trame che ricalcano un copione di cui si è abusato troppo. Ad un certo punto il mio desiderio di cambiare ha preso il sopravvento e, mentre ero alla ricerca di qualcosa di originale, mi sono imbattuta in questa nuova serie di Molly O’Keefe, la ‘Everything I left unsaid’. 

I romanzi che la compongono sono tre, ma finora sono stati pubblicati soltanto i primi due volumi. I titoli sono: “Everything I left unsaid” e “The truth about him”. Avendo letto entrambi i libri, ho optato per una recensione combinata. Per calarci nell’atmosfera, dobbiamo immaginare un parcheggio di roulotte in un località sperduta degli Stati Uniti, un luogo frequentato da personaggi loschi, inquietanti e molto pericolosi. Le atmosfere spesso sono così cupe che t’inducono a pensare che ci sia sempre buio e che non sorga mai il sole. In alcuni passaggi  la storia fa venire i brividi e ti trasmette un profondo senso di inquietudine. Alla fine giravo per casa sussultando alla sola vista di un’ombra. Annie, la protagonista, è una donna in fuga, all’inizio non sappiamo da cosa o da chi,  lo scopriamo solo verso la fine del primo libro. Ha preso a noleggio una roulotte perché ha bisogno di un posto in cui nascondersi e per sentirsi al sicuro, ma non lo è ed il pericolo è in agguato. La storia inizia con una misteriosa telefonata ad un telefono cellulare che non appartiene ad Annie, ma che lei trova per caso sotto uno dei sedili della sua roulotte. Dall’altro capo della linea c’è una voce, la voce di un uomo, di una sensualità in grado di mandarti gli ormoni in subbuglio. 


L’uomo dice di chiamarsi Dylan, ma non sta cercando lei, tuttavia c’è qualcosa in Annie che lo colpisce e cattura subito il suo interesse. Da quel momento lui non può più fare a meno di sentirla, di contattarla e diventa ossessionato da lei. Ha così ha inizio un pericoloso gioco di seduzione. Ma chi è veramente Dylan Daniels? E può soltanto una voce essere tanto eccitante da riuscire a stregarti? La risposta è…sì. Ascoltando attentamente le loro conversazioni telefoniche poco alla volta riusciamo a scoprire qualcosa in più sulle vite di entrambi, scopriamo perché Annie sta fuggendo e quali sono le cause scatenanti le sue paure. Dylan rimane un enigma. Più si fa luce sul suo passato, più ci rendiamo conto che i segreti che nasconde potrebbero mettere in pericolo le loro vite. Dylan ha giurato a se stesso che farà di tutto per proteggere Annie, ciò significa non avvicinarsi a lei e mantenere il loro rapporto a distanza. Lui non vorrebbe lasciarsi coinvolgere, ma non si rende conto che si è già spinto oltre i limiti che si era imposto. 

In tutta la prima parte assistiamo al conflitto interiore di Dylan (attraverso il suo punto di vista) finché, ad un certo punto, dovrà inevitabilmente rinunciare alla sua battaglia. L’originalità del primo romanzo sta nel fatto che sebbene i due protagonisti si incontrino solo nel finale, l’autrice riesce a tenere viva l’attenzione su di loro e rendere intrigante il loro rapporto, focalizzandosi soltanto sulle loro voci e sui dialoghi sussurrati al telefono. Speri continuamente che prima o poi i due si incontrino e l’attesa con lo scorrere delle pagine diventa insostenibile. Quando Dylan e Annie si vedono per la prima volta, tutto il desiderio represso si sprigiona e l’impatto è devastante. Annie, però, ha tenuto nascosto a Dylan un aspetto molto importante della sua vita, ed è inevitabile il cliffhanger finale. “The Truth About Him” riprende proprio da quel punto, con la rivelazione di Annie e un Dylan sotto shock. Annie si trova in una situazione molto precaria: se ha intenzione di continuare la sua relazione con lui sarà costretta ad affrontare il proprio passato. Ciò significa smettere di fuggire, ma smettere di nascondersi implica affrontare il pericolo e le servirà una buona dose di coraggio. In quel frangente emerge una nuova Annie, una donna che non è più disposta a lasciarsi manipolare dagli altri e ad essere maltrattata.  E’ una donna che ha preso coscienza delle proprie qualità e della propria forza, e che ha deciso di assumere il controllo della propria vita. Una donna che ha il coraggio di esprimere ciò che desidera, e che si è sbarazzata delle proprie paure e dei freni inibitori. 


Ho adorato questa serie!!! Forse il primo libro mi è piaciuto di più perché l’ignoto ha un fascino irresistibile. Prima che l’autrice ci presenti di persona Dylan e ci descriva il suo aspetto, il lettore può immaginare mille volti ed ipotizzare tanti scenari possibili che possano spiegare il mistero che lo circonda. Pur avendo fatto tante ipotesi, non sono riuscita a trovare la soluzione. E mi sono scervellata... Se nel primo libro l’erotismo predomina, il secondo romanzo è più un thriller, anche se i momenti di passione non mancano e sono disseminati un po’ ovunque. Purtroppo la serie è ancora inedita, ma se leggete in inglese vi consiglio di prenderla in considerazione come prossima lettura. Se il voto si fosse riferito soltanto al primo romanzo avrei aggiunto un mezzo cuoricino. Dovendo fare la media fra i due giudizi, ne assegno quattro. Ora vi saluto e vi do appuntamento alla mia prossima recensione in cui vi parlerò di “Corrupt”, uno degli ultimi romanzi di Penelope Douglas. Dicono che sia bellissimo!!! Vi farò sapere... 

Baci. Greta
BELLO

✰ ✰  ARC provided for an honest review ✰ 


Qui trovate entrambi i romanzi!!



 ♥  Clicca QUI per leggere le trame di tutta la serie   ♥  



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