1 ottobre 2015

La canzone che ci ha fatto incontrare di Ryan Winfield. Recensione


Buongiorno a tutte,
oggi vi parlo del primo volume della serie Jane’s Melody in Italia dal 15 Settembre. La serie si compone di 3 volumi ed è stata pubblicata dalla Sperling & Kupfer. Comincio dicendovi un’ovvietà, Ryan Winfield è un uomo ed io l’ho scoperto soltanto a metà libro. C’era qualcosa di stonato, qualcosa che non mi quadrava nella narrazione. Allora mi sono documentata e vi cito una breve presentazione dell’autore.

Mi hanno chiesto perché scrivo. Scrivo perché mi ricordo. Mi ricordo svegliarsi dopo una nevicata. I fiocchi che scendevano a secchiate dal cielo grigio e ricoprivano tutto di un quieto bianco. Mi ricordo il correre a vestirsi, lottare con gli stivali. "Ecco, non dimenticarti le tue manopole”. Mi ricordo il leggero colpo di quel primo passo nella fredda polvere vergine, le tracce lasciate alle spalle, le sirene del porto che risuonano nella baia coperta di foschia. Sento le borse di carta di canapa che mi premono sulle spalle, il peso dei titoli del Sunday chiaro nella mente. Vedo gli alberi piegati coi rami pieni di bianco, come se stessero omaggiando il mio passaggio. Mi ricordo gli elastici di gomma e le mani macchiate d’inchiostro. Un’auto capovolta su un fianco in un fosso. C’è sempre un’auto. Poi cani che abbaiano, il rumore lontano di una sega circolare. Lentiggini che mi lancia palle di neve che fanno male per il freddo che mi provocano sul collo. Mi ricordo pupazzi di neve, e igloo, e sentieri ghiacciati che attraversano i bianchi e meravigliosi boschi. E mi ricordo della dolce Signora Johnson che mi aspetta sulla porta. L’odore della cipria Avon, il suo sorriso sottile, una busta premuta nel mio palmo – dieci dollari e una caramella alla menta a bastoncino per ringraziarmi. E ora la sera. Mi ricordo correre in centro – le campanelle dell’Esercito della Salvezza, le file di luci bianche sugli alberi ai lati delle strade, gruppi di acquirenti piegati contro il vento. Mi ricordo la porta pesante, il calore, il legno. La libreria! L’odore della carta e della pelle e dell’inchiostro. Muri di mondi uniti e in attesa che io li leggessi. Nulla ha effetto su di me tanto quanto ne ha leggere. Dickens, Tolkien, e Lewis mi hanno cresciuto. E mentre camminavo attraverso il mio inferno personale, costruito dai miei stessi errori, e trovavo il mio personale riscatto, lì con me c’erano sempre i libri. Libri che mi hanno aiutato a fuggire, libri che mi hanno insegnato quando restare e lottare, libri che mi hanno aiutato a vedere dove avevo sbagliato e dove avevo avuto ragione. Scrivo perché ricordo. E scrivo perché sogno ancora. Ryan Winfield


Mi sembrava importante e molto significativa la presentazione che Ryan Winfield ha fatto di sé, aiuta a comprendere meglio tutto quello che leggerete nei suoi romanzi. Detto ciò, sicuramente questo libro non è entrato nella mia Top List, ma questo non significa che io l’abbia trovato scialbo. Al contrario sotto certi punti di vista è molto emozionante e tratta argomenti molto profondi. Jane è una mamma quarantenne che ha appena perso sua figlia, la giovane Melody infatti è stata stroncata da un’overdose. A causa della dipendenza da alcool e dalle droghe, Jane non aveva più rapporti con la figlia da qualche anno, ma appresa la notizia della sua morte e dilaniata dal dolore, decide di indagare e scoprire un po’ di più sulla vita di Melody. Cercando informazioni tra le ex coinquiline e al bar dove lavorava, Jane non scopre nulla che già non sapesse ma, attirata dalla musica di un musicista di strada, riconosce in lui il ragazzo che ha visto qualche giorno prima lasciare una moneta sulla tomba di sua figlia. Il suo nome è Caleb Cummings. Jane decide di aiutarlo a togliersi dalla strada portandolo a casa con sé e offrendogli un lavoro, pensando così di riuscire a estorcergli qualche informazione sulla figlia appena scomparsa. Sicuramente la trama è davvero intrigante e crea molte aspettative; il mio problema sono state proprio le aspettative troppo alte. 


La prima cosa che mi ha delusa è che non si parla mai di Melody. La ragazza viene nominata sporadicamente, più come ricordo o come spiegazione ai momenti di tristezza della madre. La seconda è che una storia così piena di potenziale non può cadere nei soliti cliché, che evito di specificare per evitare lo spoiler. Capirete il come, il quando e il perché leggendo il romanzo. In sintesi, questa è la storia di una donna che riprende in mano la propria vita e riscopre la propria giovinezza. Una donna che combatte contro i fantasmi del proprio passato e affronta quelli del presente. La novità è l’età della protagonista. E’ molto raro infatti che tra protagonista maschile e femminile ci sia un divario d’età così importante. Concludendo, questo romanzo aveva un gran potenziale, ma molti argomenti a mio parere non sono stati ben approfonditi. Mi sarebbe piaciuto tanto scoprire di più sul passato di Jane e sulla vita di Melody. Vorrei concludere con una considerazione:  un uomo che sa parlare così bene dei sentimenti delle donne deve oltremodo essere elogiato. Perciò, se volete passare qualche ora in compagnia di una buona lettura, questo è il romanzo che fa per voi. Buona Lettura!

Un saluto a tutte, Ross
BELLINO





Trama | Quali confini attraverseresti per il vero amore? Questa è la domanda alla quale una madre in lutto deve rispondere quando cerca di comprendere un giovane musicista di strada, che lei crede possa gettare luce sulla scomparsa di sua figlia, solo per ritrovarsi innamorata di lui. Una storia d’amore sexy e toccante che vi lascerà sia stuzzicate che in lacrime, Jane’s Melody segue le vicende di una quarantenne nel suo viaggio alla riscoperta di se stessa dopo anni di lotta in solitudine. A volte il nostro dono più grande viene dal nostro più grande dolore. E ora Jane deve decidere se è troppo tardi per lei per ricominciare, o se il vero amore non conosce davvero limiti.



Qui trovate il romanzo!!




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