15 giugno 2015

Recensione in anteprima – “Beat” di VI Keeland


Ragazze, siete pronte per un nuovo rockstar romance con un protagonista bello come il peccato, una ‘rockstar’ che vi farà perdere la testa? Passiamo subito alle presentazioni. Lui è Flynn Beckham: un sorriso con due fossette da ragazzo, un corpo possente da uomo, canta come un angelo e scopa come un demonio. 

E’ l’affascinante protagonista di “Beat”, l’ultima opera di VI Keeland e secondo capitolo della serie ‘Life On Stage’. Nel primo romanzo era il musicista scapolo che aveva cercato senza successo di conquistare Kate, la ragazza che come lui aveva preso parte al programma televisivo Throb (leggi qui), una sorta di grande fratello. Il suo corteggiamento era fallito miseramente e lei si era innamorata di Cooper. In questo libro ritroviamo Flynn in splendida forma, dopo essersi ripreso dalla delusione per essere stato scaricato dalla donna di cui pensava di essere innamorato. Lo ritroviamo in un altro contesto, in tour in giro per il mondo con la sua band. Flynn è lead singer degli In Like Finn, un musicista di grande talento,e il suo gruppo è stato scritturato per fare da spalla alla band di fama mondiale di Dylan Ryder, il leader degli Easy Ryder. Leggere questo romanzo mi ha catapultato nei backstage dei concerti, e mi ha fatto rivivere le emozioni intense che provo ogni volta che mi avvicino a una storia ambienta nel mondo del rock. Mi ha riportato indietro nel tempo a Kellan Kyle, e alla storia tormentata che hanno vissuto lui e Kiera, al loro amore proibito; le atmosfere sono le stesse. Anche qui abbiamo un intricato love triangle e non mancano i tradimenti che molte di voi non apprezzeranno. Lucky è la fortunata protagonista contesa da due aitanti adoni, quelli che definirei due ‘gods of rock’.  La scelta che dovrà fare alla fine non sarà facile; io al posto suo non avrei avuto dubbi sulla mia preferenza. Luciana Valentine, detta Lucky, ha 25 anni ed è la proprietaria di un locale con sede a  New York in cui ogni sera ci sono dei Karaoke. 


La sua vita è sempre ruotata attorno alla musica. Proviene da una famiglia di musicisti e  un tempo anche lei si esibiva. Poi qualcosa si è incrinato dentro di lei, e non ha più avuto il coraggio di cantare davanti a un pubblico. Il pensiero di salire di nuovo su un palco la terrorizza ed è la causa di violenti attacchi di panico che cerca in tutti i modi di combattere. Non è ancora riuscita ad affrontare le sue paure. Preferisce essere uno spettatore ed assistere dal backstage le performance degli altri e del suo fidanzato musicista. Vi ho detto che lui è Dylan Ryder? Dylan è sempre stato il suo idolo, la fantasia proibita di quando era una ragazzina. Da adolescente Lucky aveva la stanza tappezzata dei suoi poster, finché, un giorno, tutti i suoi sogni si sono avverati. Ora Dylan è il suo compagno e la sua vita non potrebbe essere più felice. Almeno finché una sera al Lucky’s intercetta lo sguardo di un uomo che le toglie il respiro e la porta a rimettere in discussione i propri sentimenti. L’uomo che le ha fatto perdere la testa è Flynn Beckham, e da quando l’ha incontrato l’asse attorno al quale ruota tutto il suo mondo è stato totalmente stravolto. L’attrazione fra di loro è subito immediata.  

Flynn e Luchy si cercano continuamente con lo sguardo e non possono fare a meno di stare lontani, ma sanno che non possono toccarsi, sfiorarsi, perché rischierebbero di perdere entrambi il controllo. E se ciò succedesse, Flynn non ha intenzione di  ‘essere l’altro uomo.’ Lui la vuole tutta per sé. Vorrebbe reclamarla e possederla, se solo potesse convincerla che è l’uomo giusto per lei!! Ma come faranno a resistere quando saranno costretti a vivere fra gli spazi ristretti di un pullman, on the road in viaggio per il tour? Flynn, il mio personaggio preferito di tutto il romanzo, non è quello che definirei il classico 'bello e dannato'. E’  fichissimo, ma è uomo serio di cui ti puoi fidare. Se è innamorato di una donna non la tradirebbe mai, anche se fosse sottoposto a più di mille tentazioni. Pur essendo arrabbiato con Lucky perchè continua a frequentare Dylan,  non la tradisce per ripicca. E' tentato di farla ingelosire con la prima donna che gli si è gettata fra le braccia, le donne non gli mancano e sono tutte molto disponibili. Ma quando arriva al dunque, preferisce declinare l’offerta e torna casa da solo. A quel punto la band è diventata famosa e le fan incominciano a tormentarlo. Flynn potrebbe trarre vantaggio dalla situazione e dalla sua notorietà, invece rimane fedele a Lucky. Finché l’unica donna che possiede la sua mente è lei, non è pronto per andare a letto con nessun’altra. Preferisce stare con la sua nipotina, Lenie, e trascorrere del tempo in sua compagnia. Non è dolcissimo!! Lucky invece mi ha fatto infuriare; è sempre così indecisa e a volte codarda. Tuttavia, diversamente da Keira, quando si rende conto dei sentimenti che prova per Flynn, non ha mai momenti di intimità con Dylan, si finge malata. 


Mi è sembrato poco realistico che Dylan, dopo l’ennesima scusa, non avesse il minimo sospetto. Nella parte iniziale il romanzo è un po’ troppo lento e mi hanno annoiato i flash back.  Lucky ricorda quando ancora si esibiva sul palco perchè c'era suo padre che la sosteneva e le dava coraggio. Da metà il poi il romanzo prende un altro ritmo, e da quel momento mi ha totalmente conquistata. Il finale e l’epilogo mi hanno rapita, peccato per la parte iniziale! Le scene più coinvolgenti di tutto il romanzo sono quelle sul pullman (quella della cuccetta) e chi ha letto “Music of the Heart” non potrà fare a meno di ritrovare alcune somiglianze. Solo che JAKE di MOTH non era un angioletto come Flynn, ma un muscalzone. “Beat” nel complesso è un romanzo che mi è piaciuto; non è all’altezza di “Il frutto Proibito” o di “The Mighty Storm”, ma è comunque carino. Riguardo al cheating, il tradimento, non posso dire che non ci sia, semplicemente non da fastidio. Dylan è un personaggio per cui la scrittrice non ti fa provare simpatia, non è un Danny, il fidanzato bravo e perfetto. Non vorrei che con questa frase in qualche modo qualcuno pensasse che io stia giustificando un tradimento. Va bene finché avviene nei romanzi e non nella realtà. Prima di salutarvi, vi ricordo che oggi è il giorno in cui il romanzo esce in inglese. La prossima settimana tornerò a parlarvene nell’appuntamento con il blog tour. 

A presto, greta
PIU' CHE BELLINO


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