5 settembre 2014

Recensione: “Quello che c’è tra noi” di Huntley Fitzpatrick. Ci parla del romanzo Roby.


Devo ammetterlo, il 2014 mi sta stupendo!
Tra J. Lynn, Rebecca Donovan, K. A. Tucker e Jessica Sorensen, non poteva mancare Huntley Fiztpatrick. Anche quest’autrice va a contribuire alla formazione di un quadro sociale molto particolare.
 
Presumo che tutte voi abbiate letto “Ti aspettavo”, la trilogia “Il nostro segreto universo”, “Dieci piccoli respiri” o/e “Con te sarà diverso” e sicuramente le tematiche centrali non vi saranno passate sotto il naso: gli abusi, i maltrattamenti e la perdita di punti di riferimenti importanti. Bene, aggiungiamo un ulteriore tassello a questo puzzle. Aggiungiamo “Quello che c’è tra noi” della Fiztpatrick! Questo libro ha tanti temi centrali, soprattutto etici, ma non voglio discuterne adesso. Quello che mi preme di più dire è che qui non mi sono trovata di fronte ad un semplice NA: non viene descritto il semplice innamoramento tra un ragazzo e una ragazza, il sesso e il superamento di prove per salvaguardare il proprio amore. Quella che ho avuto tra le mani non è stata una semplice cotta estiva di un’ora, di un giorno o di un mese tra due innamorati, perché ciò che lega Samantha e Jason (detto Jase) è una storia d’amore in cui s’intrecciano tante altre storie e vite che, per di più, s’influenzeranno tra loro. Vedremo come tutti i personaggi “cresceranno” e trarranno una lezione di vita dagli errori commessi.  Vedremo, soprattutto,  che si tratta di un libro dove tutti sono protagonisti, dove proprio tutti andranno a contribuire a rendere questa storia una perla rara e non solo carta stampata. 

Partiamo da lei, la protagonista. Samantha è una ragazza di diciassette anni che ogni madre vorrebbe avere come figlia: studentessa modello e lavoratrice part-time durante la stagione estiva. Figlia minore della Senatrice Grace Reed, la ragazza colpisce l’attenzione della lettrice per il suo destino già segnato: sua madre è una donna ossessionata nel programmarle la vita istante per istante, invece di pensare ad occuparsi personalmente di lei, essere più presente nella sua esistenza. Invece no! La Senatrice pensa solo a fare la Senatrice, a concentrarsi sulla sua campagna elettorale e a farsi “infinocchiare” da Clay Tucker, il quale mira unicamente ad un’ascesa sociale. Non vi nascondo che, mentre scorrevo le pagine dedicate a questa Samantha “programmata”, in testa risuonava la canzone “Barbie Girl” degli Aqua, soprattutto la frase “Life in plastic it’s fantastic”. Comunque, questa non è la vera Samantha ovviamente. La vera Samantha è quella che, da dieci anni, sguscia dalla finestra di camera sua e va sul tetto a spiare i suoi vicini di casa: i Garrett. Ed è naturale che, osservandoli da così tanto tempo, abbia imparato a conoscere e a distinguere ognuno dei membri da alcuni piccoli dettagli. L’unico problema che impedisce a Samantha di familiarizzare con loro è sua madre. Ovviamente.
 
 
Grace Reed, Senatrice tutta d’un pezzo, ha proibito a Samantha ogni rapporto con quella gente in quanto chiassosa, disordinata nel lasciare centrifughe in giro, giocattoli ovunque, composta da figli selvaggi e difficili da gestire. Un’indisposizione, la sua, che ha radici profonde: a quanto pare l’uomo che l’abbandonata con due figlie a carico proveniva da una famiglia come quella dei Garrett, numerosa. Allora, a questo punto, mi sento il dovere di elogiare questa famiglia che mi ha fatto tanto pensare al film “Una scatenata dozzina”! I Garrett sono IMPOSSIBILI da odiare: anche se sono stravaganti, bizzarri, non si può negare che siano anche onesti, leali, disponibili. Ed è naturale che Samantha sia stata affascinata da loro soprattutto se si proviene da un nucleo familiare dove le persone sono concentrate su loro stesse, non tenendo in considerazione ciò che questo atteggiamento può provocare. Anche se ogni Garrett è diverso dall’altro, ciò non toglie che uniti formino uno squadrone unito e, ribadisco, leale. Ed è qui che l’autrice fa la magia, contrapponendo le due tipologie familiari, quella dei Reed e quella dei Garrett, in maniera delicata: infatti, quello che salta subito all’occhio è la “cooperazione emotiva” di questa numerosa famiglia! Un tipo di “cooperazione” che Samantha non può vantare di avere con sua madre. Tutto inizia quando, durante un ulteriore “appostamento”, Samantha conosce Jase Garrett che era salito sul suo pergolato facendo rimanere di sasso la ragazza che per poco non cadeva di sotto!


“Ehi, hai bisogno di essere salvata?”
 

E da lì inizia una strana conversazione che li porterà lontano .
Li porterà, pian piano, a intensificare la loro conoscenza. 

 
 Da lì partirà una piccola favola: Samantha entrerà a far parte di quella famiglia, all’inizio come babysitter e poi quasi come “un componente” stesso. Samantha si renderà conto subito di due cose importanti: questo nuovo calore familiare “fornitole” dai Garrett mineranno le sue certezze e, secondo, aveva sbagliato a idealizzare così tanto questa famiglia, perché non è “tutt’oro quello che luccica”. In che senso? Noi sappiamo che quella di Samantha è una vita facile… costruita, ma facile. Quella di Jase e della sua famiglia, invece, è arrancante ma solare. Quindi Samantha si renderà conto che, quello che la sua testolina aveva elaborato guardando i Garrett dalla finestra, era tutto un bluff: il loro non è un mondo magico/idilliaco, idoneo per una ragazza come lei con una vita buia in cerca di uno spiraglio di luce. Quella dei Garrett è una realtà complessa, è un qualcosa di intricato che però, nel bene e nel male, viene vissuta intensamente. Le due tipologie di vita non vengono inserite nel libro come motivi per i quali Sam e Jase non possono amarsi, perché qui la differenza di classe sociale non sarà motivo di ostacolo. I Garrett sono persone speciali e vi confesso che il mio cuore batte per uno di essi. Il mio cuore batte per il piccolo George di quattro anni! Per il piccolo genietto folle che andava in giro per casa vestito e considerava Sam la sua Sailor Moon.
  
 La porta si apre, ma non è Jase.
 
È George, che ora indossa i boxer ma non la maglietta. Si lascia cadere sul letto e mi guarda con aria compunta. «Lo sapevi che lo shuttle Challenger è esploso?» Annuisco. «Molti anni fa. Oggi le astronavi sono molto più sicure.» «Mi piacerebbe lavorare per il personale di terra della NASA, ma non sullo shuttle. Non voglio morire mai.»
 
Ho una gran voglia di abbracciarlo. «Neanch’io, George.»
 
«Jase vuole già sposarti?» Ricomincio a tossire.
 
«Ehm, no. No, George, ho solo diciassette anni.» Come se quello fosse l’unico motivo per cui non siamo fidanzati.
 
«Io ne ho così» dice George, mostrandomi quattro dita non proprio pulite. «Ma Jase ne ha diciassette e mezzo. Quindi potresti. E poi potreste vivere qui insieme. E avere tanti figli.»
 
Jase, ovviamente, rientra nella stanza proprio a metà di quella frase. «Fila via, George. Di là c’è Discovery Channel.» George esce dal a stanza camminando all’indietro, ma non prima di aver detto: «Il suo letto è molto comodo. E non ci fa mai la pipì». 
 
Poi ripenso alla piccola Patsy che sa dire solo due parole: “cacca” e “tetta”. Forse l’unica per la quale non simpatizzo è Tracy, perché la si vedeva sempre darsi da fare coi ragazzi, invece di badare ai suoi fratelli più piccoli… invece di fare la sorella maggiore insomma! Come, del resto, non ho apprezzato un’altra famiglia citata nel libro: i Mason. Nan Mason era la migliore amica di Sam e, ad un certo punto, l’abbandona.
 
“Non ti odio, ma siamo troppo diverse. È troppo faticoso esserti amica.”
 

Tim Mason, fratello di Nan ed ex amico di Sam, è un soggetto che combina solo guai e non vedo l’ora di leggere il secondo libro per vedere cosa accadrà tra lui e Tracy. Ma ora parliamo di lui, il protagonista. Jase Garrett è un ragazzo dal cuore d’oro e un animo nobile. È un tuttofare in grado di aggiustare le cose rotte. È un giovane uomo che preferisce dedicarsi a quelle cose che richiedono tempo e attenzione.
 
 
«Come hai fatto a diventare così bravo in tutto?» chiedo a Jase mentre si pulisce le mani su uno straccio preso dalla cassetta degli attrezzi.
 
    «In tutto» ripete lui pensieroso.
 
    «A riparare le cose…» Indico la moto e poi casa mia, per riferirmi all’aspirapolvere.
 
    «Sai, mio padre ha un negozio di ferramenta. Parto avvantaggiato.»
 
    «È anche il padre di Joel» gli faccio notare. «Ma sei tu quello che ripara la moto. E si prende cura di tutti quegli animali.»
 
    Gli occhi verdi di Jase incontrano i miei, le sue ciglia si abbassano. «Forse è perché mi piacciono le cose che richiedono tempo e attenzione. Valgono di più.» 
 

Ma la cosa di lui che mi ha sorpresa è stata quando ha confessato a Sam un suo piccolo segreto.
 


Ma tu guarda, entrambi si osservavano e si studiavano senza rendersene conto. Che carini! Jase pian piano capirà che Sam sta acquistando un ruolo importante nella sua vita.
 

E sboccerà un sentimento puro e innocente…  


… che li porterà ad essere più intimi.
 

Jase potrebbe sembrare un personaggio insignificante, ma non è così! Perché, in questo clima tranquillo, ecco che succede qualcosa di grave. Tutto potrebbe crollare. Tutto potrebbe andare a rotoli. Sarà tempo per Sam di rivalutare il tutto e decidere fra cosa è giusto e cosa non lo è. Sarà tempo per Sam di decidere a chi dare la sua  totale lealtà: ad una madre che non si è comportata come tale o alla sua “nuova famiglia”? Insomma, si prospetta un’ulteriore scossa nella vita della nostra Sam: racconterà a Jace la verità tradendo sua madre? Il precipitarsi improvviso degli eventi porteranno Sam di fronte ad una bizzarra situazione: quella di aver vinto e perso allo stesso tempo. Ma, per ironia della sorte, sarà proprio questa disdicevole situazione a permettere al Romeo e alla Giulietta moderni di conoscersi meglio. Sarà questa disdicevole situazione a unire persone incompatibili:
 
“Non voglio parlare con te, Tim. Non sono affari tuoi.”
 
“Col cavolo. Lui è amico mio. Sei stata tu a farlo entrare nella mia vita. Ha migliorato le cose. Non ho nessuna intenzione di starti a guardare mentre lo fai soffrire, quando ha già tanti problemi.”

 
Capite ora cosa intendevo dire col fatto che tutti i personaggi sono protagonisti e che sarebbero “cresciuti”? Tim è fra questi: aveva perso la retta via e ora sembrerebbe che la stia ritrovando. I Garrett sono un ottimo medicinale XD.

Forse sarebbe ora di concludere la recensione o vi dirò qual è stato l’evento traumatico che ha dato una scossa violenta al libro! All’inizio vi ho detto che nel libro ci sono elementi etici che portano a riflettere: indirettamente alcuni li abbiamo visti, ora ci rimane solo da esaminare il contrasto interiore di Sam. La ragazza, al principio, era incapace di distinguere tra quello che credeva di essere e quello che doveva essere per poi andare a cozzare con quello che voleva diventare (se ci pensate un attimo, Sam fa la stessa cosa che fa un serpente: abbandona la sua “pelle vecchia” per una “nuova”). Una ragazza che si è ritrovata coinvolta per di più in un trasporto emotivo derivante dal suo primo amore: della serie, “mettiamo altra carne sul fuoco”. Ma una ragazza come Sam, che all’inizio sei portata ad odiare, perché sta lì e non sa dire mai un NO alla madre, successivamente sei portata a capirla: è facile giustificare ogni sua difficoltà forse perché ognuna di noi, nel suo piccolo, c’è passata.

Un abbraccio,
Roby
 
MOLTO BELLO
 
Vi interessa questo romanzo? ...lo trovate qui!

 

 
 
 
Quello che c'è tra noi (My life next door, #1) - sinossi
 
I Garrett sono l’esatto contrario dei Reed. Chiassosi, incasinati, espansivi. E non c’è giorno che, a insaputa di sua madre, Samantha Reed non passi a spiarli dal tetto di casa sua, desiderando di essere come loro... finché, in una calda sera d’estate, Jason Garrett scavalca la recinzione che separa le due proprietà e si arrampica sul pergolato per raggiungerla.Da quel momento tutto cambia e, prima ancora di rendersene conto, Sam inizia a trascorrere ogni momento libero con il paziente e dolce Jase, a cui piace fare tutto quello “che richiede tempo e attenzione”, come dedicarsi agli animali, riparare oggetti rotti e soprattutto... provare a far breccia nel cuore della sua diffidente vicina. Perché non c’è nulla di più appagante che riuscire a strappare un sorriso alla ragazza della porta accanto.

 
 
 
 
 
La serie 'My life next door' è così composta (ed. De Agostini):
 
Quello che c'è tra noi (My life next door, #1)
The boy most likely to (My life next door, #2)
 
 
 
 
 
 
 
 

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