10 marzo 2014

Recensione: "Contratto finale" di Jennifer Probst, ce ne parla l'amica del blog Jean Gray

"Contatto Finale" è l’ultimo capitolo della fortunata serie Marriage to a Billionaire in cui Jennifer Probst racconta la storia di Giulia Conte e Sawyer Wells. Ma prima dell’arduo compito di scrivere il mio parere, riassumo  la trama ufficiale tanto per ricapitolare:

Le sue sorelle hanno avuto un matrimonio da sogno con il loro principe azzurro, ma Giulia Conte no. E nemmeno sembra importarle molto adesso: lavora come top manager nell’azienda di famiglia e questa è la sua vera passione, insieme al suo splendido appartamento di Milano, la città della moda, del lusso e delle nuove tendenze. Ha tutto per essere felice, almeno così crede lei, fino a quando non incontra Sawyer Wells, un uomo d’affari bello da morire che le propone una partnership nella sua catena di raffinatissimi lifestyle hotel. Giulia è reduce da una storia d’amore finita male, e fidarsi dell’amico di suo cognato, con quello sguardo che da solo la indurrebbe a utilizzare in modo assai poco ortodosso la sala riunioni... è una scelta più che rischiosa … Ma con la prospettiva di lanciare l’azienda sul mercato mondiale, troverà il coraggio di mescolare i freddi affari alla forza irresistibile della seduzione erotica? Di solito mi accingo a questo tipo di letture con leggerezza, sapendo da subito  che il loro scopo è quello di far trascorrere alle lettrici alcune ore di piacevole evasione e relax.  A questo in particolare mi ci sono avvicinata un po’ prevenuta, reduce da una punta di delusione nei confronti dei suoi predecessori.  E quindi mentre scorrevo le pagine, che ad onor del vero fluiscono scorrevolmente, sorridevo pensando a commenti  molto sarcastici  per la poca coerenza di certi passaggi .   
Tutto infatti inizia con la bella e volitiva  Giulia, ormai unica single della famiglia, che esasperata dalle continue insistenze di sua sorella Carolina, novella sposa,  prende il libro viola e  prepara  il famoso incantesimo  come tutte le altre donne prima di lei per trovare l’uomo dei suoi sogni.  E qui mi sono detta:  “ ‘Sto  libro degli incantesimi non deve funzionare tanto bene se poi in tutti i libri per far sposare  i  protagonisti deve intervenire la “vecchia impicciona” signora Conte che li costringe a fare il grande passo!” Ed eccoci al bel tenebroso di turno: Sawyer,  determinato , sexy da morire, fisico da urlo, ricchissimo (e ti pareva strano che per una volta si parlava di uno cavo, con la pancetta e operaio!) e... dominatore. E  qui invece ho pensato :” Certo che è curioso come i protagonisti maschili della serie siano amanti ( e abili praticanti) della dominazione/sottomissione, bondage  e chi più ne ha più ne metta. Ma c’è una scuola per imparare quest’arte? O  è un fatto genetico? E sempre lui, il trentacinquenne bellissimo, affascinante, sexy , sempre pieno di donne che usa e getta, uomo duro che non è interessato all’amore e non ha mai voluto legami... appena vede Giulia capisce che lei è diversa e che con lei le cose saranno più profonde. Giulia, dal canto suo, è un  po’ una contraddizione perché se da un lato mostra grinta e determinazione nel lavoro , in un settore prevalentemente maschile,  dall’altro  si rivela a prima vista come una mega frigidona che non ha mai avuto un orgasmo in vita sua (ha 32 anni!) .
Ma appena Sawyer la tocca, la sculaccia, la sottomette, si trasforma in una ninfomane multi orgasmica. ( Una mutazione degna di X-Men: che ...fortuna!) E mi è balzata all’occhio un passaggio molto interessante, una  teoria secondo cui le donne frigide non raggiungono il piacere perché in realtà ambiscono ad essere dominate dall’uomo. Per non parlare della Signora Conte che da buona settantacinquenne ancora fa la sfoglia col mattarello, e deve guardare i nipotini quando i figli vogliono andare fuori a cena, pur potendo permettersi uno stuolo di servitori che la sventaglierebbero con palme di cocco invece di faticare personalmente. Dopo per forza si impiccia dei cavoli degli altri costringendo i figli ad obbedirle, è una forma di vendetta perversa. Lei si che potrebbe andare d’accordo con mia madre, due maestre nell’arte del farti sentire in colpa per ottenere quello che vogliono! Eppure, nonostante queste incongruenze, nonostante una trama che somiglia molto a quella dei libri precedenti perché segue lo stesso schema (incontro-fase della conquista- sesso- matrimonio riparatore – negazione dell’amore da parte di lui- capitolazione e lieto fine), nonostante i molti cliché presenti  e a volte parti un po’ lente e noiose, questo libro funziona!
Non si può negare, nell’insieme è un bel libro perché ti lascia una sensazione piacevole addosso, di  buoni sentimenti, passione e ironia tutto insieme. Secondo me il merito è senza dubbio dei due protagonisti: Sawyer e Giulia. Sono perfetti insieme, la loro storia è tormentata passionale e delicata insieme molto più rispetto a quelle degli altri “Conte”.  Lui  libertino e cinico con un passato di abusi alle spalle che lo tormenta ancora e gli impedisce di riconoscere e accettare l’amore della donna che desidera, perché non si sente degno. Lei  abile manager che ha sacrificato tutto per il lavoro perché  si sentiva in dovere dimostrare il suo valore alla  famiglia, ma che nasconde dietro la sua sicurezza , la paura di fallire. Timore ingigantito dalla sua difficoltà nel lasciarsi andare alla passione. Giulia mi è particolarmente piaciuta perché pur nella sua confusione ormonale, è una donna forte, ha la battuta pronta, tagliente, riesce a non arrossire e a tener testa all’uomo anche quando questi la mette in imbarazzo...e senza fare una piega! Mi sono piaciute le loro schermaglie verbali, pungenti, ironiche, vere, che mi hanno tenuta  incollata alla lettura come una cozza allo scoglio. Piacevoli anche le scene erotiche che non hanno oltrepassato il limite della volgarità pur essendo molto esplicite.  
Belle anche le parti introspettive in cui Sawyer è combattuto tra il cuore che lo spinge a voler amare e la ragione che invece cerca di farlo desistere per paura di deludere quelli a cui tiene. Un “eroe” sadomaso ( ma nemmeno troppo) e gentiluomo che mi è piaciuto anche se non mi ha lasciato tramortita! Per ultimo vorrei spendere due parole per un personaggio che mi ha intrigato: il giovane Wolfe, ex ragazzo di strada, ex ladruncolo dalla vita difficile quasi al pari di Sawyer e aiutato proprio da lui a costruirsi una vita migliore. Il bel tatuato ribelle e scontroso  che avrei visto volentieri protagonista di un prossimo capitolo della serie . La sua ribellione e diffidenza apparente nascondono un bisogno di amore  e di approvazione che mi ha davvero commosso  perché vi ho riconosciuto i tratti di molti giovani di oggi.  Bello anche il finale corale, tutti si salutano con un abbraccio di gruppo  stile famiglia del mulino bianco, per non parlare poi della signora Conte che seduta sul patio ripensa alla sua vita, a suo marito e a tutto quello che hanno costruito insieme con quel senso di amore e rispetto che hanno cercato con successo di insegnare ai figli. Per quanto riguarda lo  stile, Jennifer Probst non fallisce. La scrittura è  scorrevole, accattivante, intima; tutto perfettamente dosato in modo che il lettore rimanga incollato alle pagine fino alla fine, anche se un paio di punti un po’ pesanti li ho trovati nelle scene corali in cui tutta la famiglia era riunita insieme.
 
Un abbraccio,
Jean Gray
 
BELLO
 
 
 

4 commenti:

  1. Davvero molto interessante questa recensione...Un punto di vista ironico e personale!! Mi piace molto!!
    Complimenti Jean Grey...<3
    Un abbraccio,
    Lavinia

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  2. Bella questa recensione, molto divertente.

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  3. Ho letto che wolfe sarà protagonista dell'ultimo libro della serie"searching For" (parole della probst) :)

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    1. Ciao Anonimo, non lo sapevo. La Probst sembra seguire le orme della Kleypas...Mi è venuta in mente la mitica Kleypas perché ha l'abitudine di ricollocare i personaggi secondari dei suoi romanzi. Prima o poi ricompaiono, questa volta protagonisti, in un suo nuovo libro. g

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